I Senatori Markey e Feinstein guidano l’appello affinché l’Amministrazione Trump rivisiti in chiave aperta e progressiva il ruolo delle armi nucleari nella politica di sicurezza statunitense - 20 luglio 2017
Un ampio coinvolgimento fra agenzie, un documento disponibile al pubblico ed un continuo sforzo statunitense per l’eliminazione delle armi nucleari dovrebbero fungere da componenti chiave per la Revisione della Posizione Nucleare, sostengono 22 Senatori.
Oggi (19 luglio 2017) a Washington i Senatori Edward J. Markey (Democratico del Massachusetts) e Dianne Feinstein (Democratica della California) hanno coinvolto 20 colleghi nella stesura di una lettera all’Amministrazione Trump per condurre un processo di Rivisitazione della Postura Nucleare che sia trasparente ed inclusivo.
Nella lettera al Segretario di Stato Rex Tillerson, al Segretario della Difesa James Mattis e al Segretario per l’Energia Rick Perry, i Senatori hanno enfatizzato l’importanza di trasparenza ed accuratezza nel processo di valutazione della Postura e per la definizione dell’arsenale nucleare statunitense e relativi scopi.
Nello specifico, i Senatori hanno fatto appello affinché vengano coinvolte più agenzie all’interno del dibattito, perché sia prodotto un documento disponibile al pubblico e in modo tale che si riaffermi l’impegno nazionale per l’eliminazione delle armi nucleari.
‘Dobbiamo continuare a muoverci verso un futuro libero dalla minaccia nucleare’, ha affermato il Copresidente di PNND Senatore Markey. ‘La politica nucleare statunitense dovrebbe concentrarsi sulla riduzione del ruolo attualmente ricoperto dalle armi nucleari - facendo affidamento su di esse solo per ragioni di deterrenza nucleare rispetto gli Stati Uniti ed i rispettivi alleati - ed evitare qualsiasi azione che possa portare all’utilizzo di armi nucleari o aumentare il rischio che un conflitto atomico scoppi inavvertitamente’.
‘Gli Stati Uniti hanno l’obbligo morale di ridurre la minaccia nucleare’, afferma il Senatore Feinstein. ‘La Revisione della Postura Nucleare dell’Amministrazione Obama ha ridotto il ruolo delle armi nucleari e riaffermato il nostro impegno verso l’eliminazione delle armi nucleari. Desidero sollecitare l’Amministrazione Trump affinché rifiuti gli appelli per la produzione di nuove armi nucleari e mantenga la traiettoria stabilita dalla precedente Amministrazione’.
Nella lettera i Senatori fanno inoltre pressione affinché i rappresentanti del Dipartimento di Stato, della Difesa e dell’Energia aderiscano ai principi bipartisan riguardanti la politica sulle armi nucleari durante l’attuale processo di revisione.
Per esempio, i senatori hanno fatto appello al mantenimento degli impegni statunitensi presi sotto l’egida dei trattati sul controllo delle armi ratificati dal senato. Questi comprendono i limiti rispetto lo schieramento di testate strategiche e lanciamissili accordati alla luce del Nuovo Trattato Start del 2010 con la Russia e dell’articolo VI del Trattato di Non Proliferazione del 1968, il quale obbliga tutte le parti a ‘perseguire in buona fede i negoziati sulle misure relative al disarmo nucleare ed alla cessazione della corsa alle armi nucleari’.
I Senatori hanno inoltre sottolineato l’importanza di sostenere la moratoria statunitense sui test nucleari implementata originariamente dall’ex Presidente George H.W. Bush. Essi sostengono che il Programma di Gestione delle Riserve possa garantire la sicurezza dell’arsenale nucleare statunitense rispetto incidenti collaterali e che i direttori dei laboratori nazionali statunitensi abbiano ripetutamente certificato che i test nucleari non sono necessari per mantenere affidabili gli arsenali nucleari americani.
Fra gli altri Senatori firmatari della lettera ricordiamo il Senatore Tammy Baldwin (Democratica del Wisconsin), Al Franken (Democratico del Minnesota), Elizabeth Warren (Democratica del Massachusetts), Ron Wyden (Democratico dell’Oregon) Patrick Leahy (Democratico del Vermont), Jeff Merkley (Democratico dell’Oregon), Mazie Hirono (Democratica delle Hawaii), Chris Van Hollen (Democratico del Maryland), Sheldon Whitehouse (Democratico di Rhode Island), Brian Schatz (Democratico delle Hawaii), Bernie Sanders (Indipendente del Vermont), Dick Durbin (Democratico dello Stato dell’Illinois), Sherrod Brown (Democratico dell’Ohio), Jeanne Shaheen (Democratica del New Hampshire), Chris Murphy (Democratico del Connecticut), Maggie Hassan (Democratica del New Hampshire), Patty Murray (Democratica di Washington), Cory Booker (Democratica del New Jersey), Maria Cantwell (Democratica di Washington) e Kamala Harris (Democratica della California).
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